FOGLIE D’IDENTITÀ

Scintille di pensieri emergevano dalla sua mente alla ricerca di qualcuno che le somigliasse o che, seppur diverso, potesse diventare un modello da emulare in quel periodo in cui faticava ad attribuirsi un’identità.

Seduta su una panchina, osservava i passanti, avvolti in bolle di disattenzione, distrazione e apatia. 

Una donna interagiva con uno schermo, distanziatore chilometrico tra lei e la bambina che, annoiata, le teneva la mano.

Un uomo, con un trolley infinitesimo, lamentava con un conoscente il forzato rientro in patria, finalmente quasi al termine. I bei tempi erano finiti e ormai c’era spazio soltanto per scadenze e viaggi aziendali. Le sembrò di sentire “Quando torno a casa ho il tempo per pensare e impazzisco, perché mi accorgo di tutto ciò che non va nella mia vita” e questo la spiazzò. Chi mai vorrebbe spingere a saturazione le proprie giornate per paura di riflettere su come migliorare la propria vita?

Donne, uomini, bambini… diversi esemplari le sfrecciarono davanti, in quella frazione di esistenza in cui il mondo si comportò da vetrina. Eppure nessuno di loro le somigliava. Nessuno di loro avrebbe mai potuto ispirarla.

Intirizzita dalla delusione si accorse a stento del primo fiocco di neve che le sfiorò la punta del naso. I sensi in allerta in quel momento erano la vista e l’udito e qualsiasi stimolo doveva passare da lì. Soltanto dopo aver visto i manichini viventi abbandonare la vetrina di mondo, in fretta, il tatto si risvegliò infreddolito. Vide le punte dei propri capelli ricoperte di polvere bianca e gelata e sorrise, perché capì che ciò che aveva spinto gli altri a rintanarsi al chiuso era la stessa magia che la teneva ancorata agli spifferi di vento e alla brezza invernale.

Chiuse gli occhi e respirò la vita, anche quella di chi era troppo distratto per apprezzarla. E a quel punto aveva tante vite in corpo, così tante che a volerle vivere tutte non si invecchia mai. Le emozioni arrivavano a spicchi. Sì, come spicchi di luna o di arancia, col pancino concavo all’insù, a formare delle piccole amache su cui la ragazza dondolava felice.

Cosa importava se ancora non aveva trovato la propria strada? Aveva già raggiunto un importante traguardo: aveva capito quali fossero le strade sbagliate. 

Fu un tocco rapido e leggero a richiamarla alla realtà, quasi immaginario. Osservò il palmo della propria mano destra e sfiorò con la sinistra la superficie di pelle che aveva avvertito il tocco arcano. Cos’era stato? 

E poi accadde di nuovo. Una foglia cadde dall’albero che la sovrastava dall’inizio senza farsi notare, e le sfiorò le dita, prima tappa di un viaggio ignoto. L’evento, di certo insignificante per i manichini rintanati chissà dove, le solleticò un ricordo d’infanzia.

«Mamma, oggi a scuola la maestra ha fatto una lezione sull’autunno e sull’inverno.»

«Interessante. E tu quale preferisci?»

«Non lo so, però non ho capito una cosa. Ci ha detto che in questi periodi le foglie muoiono e  quindi cadono dai rami, secche, scure e croccanti.»

«Croccanti?»

«Sì, mamma, croccanti. Infatti quando le pestiamo fanno “crack”. Però non è vero che è sempre così. Io ho visto che cadono anche foglie colorate e umide. Se non sono foglie morte, perché cadono?»

La madre aveva sorriso, continuando a formare una spiga con i lunghi capelli della bambina. Aveva fatto una pausa macchinosa, in cui gli ingranaggi della sua mente tintinnavano a suon di fantasia, e infine aveva sospirato.

«In realtà, le foglie di cui parli tu non cadono. Viaggiano. Si affidano al vento che per loro si trasforma in un treno e vanno a visitare il mondo. Sai, gli alberi hanno le radici e non possono andarsene in giro. Ma sono anche alti! Molto più alti di noi. E da lassù vedono cose bellissime, ma lontane. Non possono avvicinarsi a loro. Così, mandano le loro foglie vive a esplorare le meraviglie che i rami possono soltanto osservare.»

«Wow, non lo sapevo. Però, mamma, mica le foglie tornano indietro poi. Come fanno a raccontare  all’albero quello che hanno visto?»

«Tesoro mio, foglie e radici sono sempre connesse. Comunicano a distanza ed è come se le une sentissero e vedessero ciò che le altre sentono e vedono.»

Così presa da quel ricordo, doveva esserle sfuggito il fatto che alcuni chicchi di neve si erano intrufolati tra le sue ciglia, perché a un certo punto si sciolsero disegnando scie acquose sulle sue guance.

Alzò gli occhi e finalmente vide un essere vivente che le somigliava più di ogni altro. 

L’albero.

Ancorato alla propria terra, apparentemente fermo e invece costantemente in crescita e proiettato verso l’alto, per vedere sempre più in là, oltre. Con l’ardore di visitare il mondo, con grazia, a bordo del primo vento che passa, senza mai sradicare la propria essenza.

Non le restava che scovare il proprio vento, il proprio treno. 

O forse lo aveva già trovato, doveva soltanto salirci e farlo partire.

Alessia Castellini

© Tutti i diritti riservati, con deposito legale su Patamu.

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Le immagini sono prese dal web, la foto è mia <3

23 Risposte a “FOGLIE D’IDENTITÀ”

    1. Febe *-* Grazie di cuore per essere passata così presto a leggermi!! Mi hai riempita di gioia, avevo propria nostalgia delle nostre interazione <3 E grazie per le tue belle parole!
      Un abbraccio e ci risentiamo a breve su Wattpad <3

  1. Magico potere della newsletter che funziona! Mi è arrivata la mail. E magico potere di questa storia che ha il gusto di una fiaba dolcissima. La bellezza sta proprio nelle piccole cose, nella natura che ci circonda e che spesso non siamo in grado di vedere.
    Una piacevolissima lettura in cui si sente, ancora una volta, bella intensa la tua voce <3

    1. Ahahaha la newsletter funziona e quasi non ci credo! Mi ha fatta sudare parecchio, ma alla fine è partita *-* Grazie infinite per essere corsa a leggere subito questa breve storia, ulteriore regalino natalizio da parte tua per me. Sono felice che tu abbia riconosciuto la mia voce, perché mentre scrivevo ieri sera mi sentivo diversa.
      Un abbraccio.

  2. Cara Alessia, il tuo simbolismo e le tue metafore toccano sempre il cuore, emozionano, riesci a dare un significato ad ogni cosa di cui parli, con delicatezza, dolcezza e profonde riflessioni sulla vita, acquistano valore personalizzandole con cura ed è sempre un piacere leggere le tue pagine..

    1. Adry <3 Sei sempre un tesoro! Dai sempre tanto valore a ciò che scrivo. Grazie per avermi raggiunta anche su questo piccolo spazio tutto mio.
      Un abbraccio forte.

    1. Monica! Ma che bello ritrovarti qui così presto, grazie per essere passata *-* Noti sempre i dettagli e questo significa che leggi sempre con cura ciò che scrivo. Grazie <3
      Se vuoi ricevere una mail ogni tanto con gli aggiornamenti del blog, iscriviti alla newsletter *-*
      Un abbraccio.

    1. Vale <3 Che dire! Grazie per avermi seguita anche qui e per esserti iscritta alla newsletter. Mi hai resa super felice <3

    1. Ma che bella sorpresa che mi hai fatto raggiungendomi anche qui, Ale. Mio fedelissimo lettore wattpadiano *-* Che bello, davvero, mi scalda il cuore e mi invoglia a riempire questa pagina, ancora un po’ vuota. Grazie per essere qui a farmi compagnia.
      Spero tu stia trascorrendo delle feste serene.
      Un abbraccio 🙂

  3. Ale è fantastico… Semplicemente fantastico. Sono felice che tu abbia scelto di intraprendere questa strada: di certo è la migliore per te. Ti ritrovo in ogni parola e nei modi. Sei tu in modo inequivocabile.
    Un abbraccio tiepido.
    Thina

    1. Robby <3 Ma non sai che piacere ritrovarti qui! Grazie per le tue parole, mi serviva proprio uno spazio in cui poter parlare liberamente. Sono felice che tu mi abbia rivista nello stile e in ciò che ho scritto, evidentemente hai proprio imparato a conoscermi e hai riconosciuto l'occhio sognante. Come avrai letto nel primo tassello, il modo di riempire il blog lo andrò scoprendo strada facendo. Ma già sapere che siete qui a leggermi è un regalo immenso, che mi sprona a rimpolparlo.
      Un abbraccio forte.

    1. Ciao Rebecca! Grazie di cuore per essere qui, sono felice che tu mi abbia fatto visita anche sul blog e grazie infinite per esserti iscritta alla newsletter <3
      Buon anno nuovo <3

  4. Ciao Alessia, finalmente sono approdata sul tuo blog. Non vedo l’ora di leggere tutte le altre storie e i pensieri che vorrai condividere. Hai uno stile unico a cui ormai mi sono affezionata. Ti auguro che tu possa andare lontano qualsiasi sia la direzione che sceglierai di dare alla tua vita. ❤️

    1. Ciao Gilda, grazie per essere passata così presto dal mio nuovo spazio online *-* Non sai che gioia per me, davvero! Sei stata una delle lettrici più affezionate di “Una vita in puzzle” e in qualche modo ritrovarti qui mi fa capire ancora di più che devo averti lasciato qualcosa di bello! Poi lo sai, ti stimo a prescindere per ciò che scrivi tu e per le tematiche che tratti, quindi doppia felicità.
      Sono tanto felice che tu ti sia affezionata al mio stile di scrittura, a volte mi sembra impossibile aver incontrato su wattpad persone come te! Sono proprio stata fortunata <3 Grazie per il tuo augurio! Lo stringo nel cuore e lo rigiro anche a te. Ti auguro il meglio, per te, per la tua vita e per "Madeira". Buon 2021 <3

  5. Bello immaginare che anche gli alberi possano viaggiare….attraverso i loro “prolungamenti”….più o meno …croccanti….😅
    Alessia l’ho sempre detto che sei un genio…❤

    1. Cara <3 No, sei tu che sei decisamente troppo buona con me, da sempre <3 In questa breve storia ho soltanto dato voce alla speranza che, in qualche modo, anche quando non possiamo spostarci fisicamente con facilità, sia possibile viaggiare con la mente e con il cuore. E gli alberi mi hanno sempre ispirata, erano i soggetti perfetti. Tutti dovremmo avere un trenino personale, simbolico, su cui saltare per prendere aria e cambiare vista.
      Ti mando un abbraccio su qualche foglia volante <3

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